Review Party: "La Vita invisibile di Addie La Rue" di Victoria Schwab


«Nel frattempo, non dimenticarmi».
Una vecchia abitudine. Una superstizione. Una supplica.
Toby scuote la testa. «Come potrei?»
Lei sorride, come fosse solo una battuta.
Ma Addie sa bene che sta già accadendo; sa bene che basterà che lui richiuda la porta perché lei sia già svanita.
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Titolo: La Vita invisibile di Addie La Rue
Autore: V.E Schwab
Editore: Oscar Mondadori
Data di pubblicazione: 24 Novembre 2020
Pagine: 500
Prezzo: €24,00
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Trama:
Francia, 1714: in un momento di disperazione, una giovane donna sottoscrive un patto faustiano che le permetterà di vivere per sempre ma la condannerà a essere dimenticata da tutti coloro che incontra. Inizia così l'incredibile vita di Addie LaRue attraverso i secoli e i continenti, l'arte e la storia, man mano che Addie impara come lasciare il suo segno nel mondo. Ma tutto cambia quando, 300 anni dopo, Addie LaRue si imbatte in un uomo, nascosto in una piccola libreria, che ricorda il suo nome.


RECENSIONE
A quanti è capitato di incontrare una persona e subito dopo voler ricominciare da capo dopo aver commesso un errore o aver scoperto che non è quella che pensavamo? Quanti di voi vorrebbero non essere ricordati dopo aver sbagliato o fatto una gaffe? Beh, per noi non è così semplice, ma per Adeline LaRue è la normalità. Nata nel 1691, a Villon in Francia, ha desiderato per tanto tempo cambiare la sua vita: voleva la libertà di esplorare luoghi lontani e di poter scegliere con chi passare il resto della sua vita. Proprio quando fu data in sposa ad un uomo rimasto vedovo da poco tempo, ha deciso di continuare a pregare gli dèi fino all'ultimo per aiutarla ad impedire questo matrimonio - nonostante questi fossero anni che non le davano risposta. Sfortunatamente ha perso la cognizione del tempo e il dio che le ha risposto non aveva buoni intenti con lei: in cambio delle sue volontà vuole la sua anima, e Adeline accetta, ma a patto che se la prenda quando lei si è stufata della sua vita. Determinato a fare in modo che questo accada molto presto, l'Oscuro - così viene chiamata la divinità - ha fatto in modo che nessuno ricordi la ragazza non appena una porta si chiude tra di loro, in modo che Adeline non posso comunicare o scrivere il suo nome o la sua identità, insomma ha reso Addie invisibile agli occhi del mondo, nessuno può ricordarsi di lei né i suoi genitori, né le persone che le affittano una camera. Per questo Adeline inizia la sua vita da vagabonda, alla ricerca di un modo per farsi ricordare, una meta da chiamare Casa. Per trecento anni ha girovagato per il mondo escogitando un modo per vivere nell'ombra, finché un giorno entra in una libreria e l'addetto alle vendite si ricorda di lei.
Il libro si alterna di momenti che raccontano il presente, ad altri dove viene approfondito il passato della ragazza. Entrambi hanno i loro momenti interessanti, ma una cosa li accomuna: le tante descrizioni, i tanti capitoli che potevano benissimo essere eliminati perché non aggiungono nulla di nuovo alla storia, anzi la rendono solo più pesante agli occhi del lettore. Sappiamo tutti che ho una repulsione per i capitoli troppo descrittivi, ho bisogno di dialoghi per entrare totalmente in una storia, ma in questo libro non mi ha dato molto fastidio, saltavo qualche pezzo qua e là, ma sempre con la curiosità di approfondire la vita disagiata di Adeline LaRue. La narrazione è fluida e ben costruita, nonostante si passi da un'epoca all'altra, Victoria ha trovato sempre spunti interessanti per rendere la storia migliore. Ha integrato Addie nella storia, facendoci conoscere anche dal suo punto di vista personaggi storici realmente esistiti.
Non so come mi sarei comportata nella sua stessa situazione, sicuramente non con positività come la ragazza. Addie non si è mai persa d'animo, giorno dopo giorno è andata avanti con la certezza che sarebbe sopravvissuta per lungo tempo, è andata alla ricerca di un modo di vivere solo per dimostrare all'Oscuro che lei sarebbe stata in grado di passare sopra ai torti che lui le ha fatto. Inizialmente ha dovuto subìre la violenza di altre persone per racimolare qualche moneta, ha dovuto imparare a procurarsi del cibo senza avere un soldo in tasca, ha affinato il suo metodo da borseggiatrice, ha dovuto raccontare menzogne e ricorrere a parecchi sotterfugi. Ha imparato a convivere con la sua maledizione e persino ad apprezzarla nonostante la certezza che non potrà mai convivere con un'altra persona o condividere la propria storia. Adeline è diventata parte della storia anche se invisibile al mondo intero: ha ispirato parecchie opere letterarie e musicali, è stata il soggetto di numerose opere artistiche, ma è solo questo che può tramandare all'universo: l'idea di sé, solo le sue idee possono essere ricordate dalle altre persone.
Un altro personaggio essenziale alla storia è Henry, ma non voglio dirvi quasi niente su di lui, voglio che sia una sorpresa come lo è stato per me. E' un ragazzo che ha avuto una vita difficile, un ragazzo che ha sofferto molte volte in vita sua finché un giorno ha detto basta, e come Addie, ha stretto un patto con il diavolo. E' stato forse colui che mi ha trasmesso più emozioni, mi sono rivista molte volte in lui, è il ragazzo della porta accanto che tutti vorrebbero conoscere.
Avevo tanta paura di leggere questo libro, condizionata dai pareri del web, dalle tante meme che girano e dicono che è un libro che non racconta niente, che non è altro che l'ennesimo libro dimenticabile e invece io l'ho trovato bellissimo. Ne ho divorato più di metà in una giornata e non mi capitava da tantissimo tempo. Non è assolutamente privo di difetti, come ho detto ci sono tantissime parte descrittive che ti impongono di rallentare il ritmo di lettura, ma la trama è davvero magica. Ho adorato il fatto che trecento anni siano stati descritti in un solo libro, non ci sono buchi nella trama, è tutto incastrato alla perfezione. Ho provato tanta stima per la protagonista che ne ha passate di ogni, che all'età di tre secoli ha scoperto cosa voglia dire essere qualcosa di reale per qualcuno, che dopo tutti questi anni rimane ancora ammaliata da ciò che la vita può offrirle. Forse avrei cambiato il finale, aggiungendo qualche pagina per non lasciare a noi lettori l'arduo compito di immaginare come realmente è andata a finire, ma è senza dubbio una lettura che mi sento di consigliarvi. Aprite il cuore a Adeline LaRue e ricordatevi di lei.

Essere dimenticata è un po’ come impazzire. Cominci a chiederti che cos’è reale, se tu sei reale. In fin dei conti, come può esserlo qualcosa impossibile da ricordare?
Se nessuno l’ha sentito, è successo davvero?
Se una persona è incapace di lasciare un segno, esiste veramente?

11/24/2020

1 Commenti

  1. A metà libro ho pensato che alla fine si sarebbe scoperto che Henry e Luc fossero la stessa persona... Ma andando avanti nel racconto ho immaginato come sarebbe andata a finire e non ti nego che mi ha ricordato un film tratto da un libro... (nn dico né il titolo né l'autore perché altrimenti si capirebbe il finale).

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