Recensione: 'Nel Nome del Male' di James Oswald

Buongiorno lettori,

oggi sono qui per parlavi di un libro un po' diverso dai soliti che leggo.
Ho sempre paura di avvicinarmi ai libri thriller, perché temo di incontrare cose viste e riviste, siccome guardo tantissime serie TV incentrate su omicidi e cose un po' macabre.
Per fortuna non è stato il caso di questo romanzo, anzi.. mi ha abbastanza sorpresa; l'ho trovato originale e per strutturato**
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Titolo: Nel Nome del Male (Inspector McLean, #1)
Autore: James Oswald
Editore: Giunti
Data di pubblicazione: 26 Marzo 2014
Pagine: 363
Prezzo: 14,50 euro
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Trama:
Nei sotterranei di un’antica dimora nel cuore di Edimburgo viene rinvenuto il cadavere di una ragazza, rimasto nascosto per sessant’anni all’interno di una cripta. Incaricato delle indagini, l’ispettore McLean, spirito libero e cocciuto, non può immaginare la scena che si troverà di fronte: un corpo straziato in un contesto che ha tutta l’aria di un cerimoniale. Per gli alti vertici della polizia questo cold case non è certo una priorità, ma McLean è ossessionato dal macabro rituale con cui è stata seviziata la vittima e non riesce proprio a girare al largo. Intanto Edimburgo è sconvolta dal brutale assassinio di un vecchio banchiere, seguito da una catena di altri omicidi di uomini in vista: tutti ricchi e potenti. Tutti sventrati con lo stesso rito cruento. Possibile che si tratti solo di coincidenze? Qual è il filo rosso che lega gli omicidi tra loro? E quale mente perversa può congegnare un simile orrore?



RECENSIONE
McLean all'età di quattro anni ha perso nello stesso giorno i genitori e il nonno, per questo è cresciuto con sua nonna Eather, che non gli ha mai fatto pesare nulla, ma l'ha cresciuto con un principio fondamentale: lavorare per vivere. Per questo è diventato un Sergente della polizia di Edimburgo.
Sin dall'inizio della storia accadono numerosi crimini: il ritrovamento del cadavere di un uomo molto influente della zona, nella propria abitazione con il ventre squarciato; il ritrovamento di un cadavere mummificato nel sotterraneo dell'antica Farquahr House; e un furto all'interno di una casa con installato un sistema dall'arme all'avanguardia.
Anthony McLean dovrà collaborare con altri detective per riuscire a venire a capo di questi crimini, e per peggiorare la situazione nel suo distretto si susseguono numerosi omicidi e suicidi, quello che nessuno si aspetta è che sono tutti collegati tra di loro.
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Come primo romanzo Thriller di James Oswald devo dire che non è affatto male. La storia è molto intricata e non è uno di quei libri dove a metà libro hai già capito tutto. Ciò che mi è piaciuto di più, infatti, è che solo alla fine del libro riesci a collegare tutti i fili e capire veramente come sono andate le cose. Altra cosa che mi è piaciuta è che tutti gli omicidi erano collegati l'uno con l'altro e tutto quanto ha avuto senso, ma solo a tempo debito. Non è uno di quei romanzi che definirei 'banali', è un thriller fatto bene; l'autore ci ha messo passione per riuscire a fare tutti quei collegamenti.
Il sergente McLein l'ho trovato determinato nel suo lavoro, che vuole trovare una spiegazione per tutto e non lascia niente al caso. Si impegna in ciò che fa e cerca di essere gentile e corretto con tutti quanti, anche con il sergente Duguid che tutto si merita all'infuori della gentilezza da parte sua. Un piccolo difetto del personaggio, che per noi lettori tanto difetto non è, è il fatto di intromettersi nei casi degli altri e la maggior parte delle volte risolverli, facendosi odiare dai colleghi. A lavorare con McLean ci sono Bob il Burbero e MacBride. Il primo personaggio non l'ho trovato poi tanto delineato, l'unica cosa che sono riuscita a percepire è che è un po' pigro, infatti tende a passare i suoi incarichi a qualcun altro, ma forse è stata solo una mia impressione. MacBride invece è un po' più appronfondito, è un giovane detective che si da' molto da fare, vuole salire di grado e per questo accetta sempre del lavoro extra.
Come fattore di originalità all'interno della storia, possiamo trovare un pizzico di paranormale. Chi commette gli omicidi è infatti guidato da una forza occulta che lo obbliga ad agire in quel modo. Non posso dirvi molto altro perché vi rovinerei la sorpresa e vi svelerei troppo. Dico solo che questa parte paranormale è poco accennata e questo non l'ho trovato un male, perché non mi aspettavo un romanzo horror in cui il demonio aveva una parte principale, ma un semplice thriller.
La penna di Oswald è una penna d'oro, è brillante e molto scorrevole, tant'é che il romanzo si legge in un paio di giorni.
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Consiglio questo libro a chi vuole cambiare un po' genere, mantendo però un pizzico di paranormale.
Tempo di lettura: 2 giorni
Cosa ne pensate di questo libro? Vi ho incuriositi un pochino?^^

2/02/2015

2 Commenti