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Recensione
Recensione: 'La Morte avrà i tuoi Occhi' di Josh Malerman
Buongiorno lettori!
oggi vi propongo la recensione di un libro che mi ha fatta incuriosire da quando ho visto l'uscita in lingua originale, e di cui avevo aspettative davvero alte. Purtroppo credo di essermi aspettata troppo da questo libro e sono finita con l'essere davvero molto delusa.
Avevo anche letto molte recensioni positive e questo mi aveva incoraggiata tantissimo, ma purtroppo a me non è proprio piaciuto.
oggi vi propongo la recensione di un libro che mi ha fatta incuriosire da quando ho visto l'uscita in lingua originale, e di cui avevo aspettative davvero alte. Purtroppo credo di essermi aspettata troppo da questo libro e sono finita con l'essere davvero molto delusa.
Avevo anche letto molte recensioni positive e questo mi aveva incoraggiata tantissimo, ma purtroppo a me non è proprio piaciuto.
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Autore: Josh Malerman
Editore: Piemme
Data di pubblicazione: 12 Maggio 2015
Pagine: 306
Prezzo: €17,00
Goodreads | inMondadori
Trama:
Là fuori, in un mondo dove nessuna certezza è più tale, c’è qualcosa di terrificante. Qualcosa che non deve essere visto. Chi è così folle da tenere gli occhi aperti, va incontro a un destino spaventoso. Cinque anni dopo i primi episodi di terrore, pochi sono rimasti a popolare la terra. Vivono bendati, in una cecità autoimposta che li confina in un’oscurità perenne, in case buie e polverose con porte e finestre sprangate. Nessuno di loro ricorda di che colore è il cielo, com’è fatta una nuvola, quanto può abbagliare la luce del sole. Come Malorie che, rimasta sola con i suoi due bambini, ha soltanto una speranza: attraversare il fiume, bendata, e raggiungere un luogo dove alcuni uomini stanno combattendo contro quel male senza nome. Ha aspettato quattro anni perché sa che il fiume, a un certo punto del percorso, si divide in quattro rivoli. E, per scegliere quello giusto, Malorie dovrà fare qualcosa che non fa da anni: aprire gli occhi. E sfidare la sua stessa mente per non cedere alla follia. Tra La strada di McCarthy e l’immaginario di Stephen King, un debutto acclamatissimo negli Stati Uniti, la cui sottile e persistente inquietudine resterà con voi molto, molto a lungo.
RECENSIONE
Recensioni positive e la trama intrigante mi hanno portata alla lettura di questo libro; le mie aspettative, come ho già detto, erano davvero molto alte. Mi aspettavo un horror coi fiocchi, una trama svolta alla perfezione, una bella dose di mistero e di spiegazioni scientifiche, invece non ho trovato niente di tutto questo.
Mi dispiace sempre fare una recensione negativa, ma nonostante ci abbia pensato a lungo, non credo di aver niente di positivo da dire a proposito di questo libro e ne sono davvero desolata, ma partiamo dall’inizio, cercherò di spiegarvi ciò che non mi piaciuto.
Il libro si apre con la protagonista, Malorie, che dopo diversi complessi mentali decide di prendere i due bambini e avventurarsi in un viaggio in barca alla cieca verso ad una destinazione indefinita. Alla cieca perché nel mondo attuale in cui vive Malorie nessuno può guardare il mondo esterno attraverso i propri occhi perché ci sono delle creature che non appena tu vedi ti fanno impazzire e ti portano al suicidio. Per questo le persone per avventurarsi nel mondo esterno sono obbligate a bendarsi e andare avanti a tentoni. Questa realtà creata da Malerman è forse l’unica cosa positiva che ho riscontrato in questo libro, mi sono sentita attratta e affascinata da questo mondo dove vivere - o meglio sopravvivere - non è affatto semplice, peccato che non viene approfondita la questione: questo si sa’ e null’altro sapremo.
Il libro seguirà un ritmo quasi determinato: un capitolo ti parlerà del presente e il capitolo successo - e a volte anche quello dopo - ti parlerà del passato. Questo di solito non mi ha mai infastidita, ma il modo in cui è avvenuto in questo libro mi ha davvero portata ad uno stato di odio e questo influiva anche sul ritmo della mia lettura. Purtroppo sin dall’inizio non capivo cosa stesse succedendo e il fatto che il capitolo successivo non continuasse con la storia del precedente mi ha confusa moltissimo. Penso che come partenza questo libro avesse dovuto inserire un prologo in modo da gettare il lettore direttamente nella storia, in modo da sbattergli in faccia ciò che sta succedendo, invece il modo in cui è stato gestito l’inizio mi ha solo disorientata.
Oltre al modo in cui è gestita la storia anche lo stile purtroppo non mi ha catturata, anzi l’ho trovato raccontato in modo molto noioso! Sin dalla prime pagine mi sono ritrovata a saltare delle frasi perché proprio non mi piaceva com’era scritto. Per di più anche i personaggi non mi hanno catturata, anzi li ho proprio odiati, soprattutto la protagonista: sempre piena di complessi mentali, sempre che si domanda le stesse cose, molto ripetitiva e molto sclerata. Posso capire che in una situazione del genere non si possa essere molto tranquilli, ma davvero l’ho trovata una lagna sempre. Per di più i personaggi non sono ben caratterizzati, non ci viene detto quasi niente di loro e purtroppo non sono riuscita né ad immaginarmeli, né tantomeno ad affezionarmi ad uno solo di loro. Parlando di personaggi, devo dire che l’autore ha avuto una grandissima immaginazione nel chiamare i due bambini fino alla fine del libro come: Bambino e Bambina. Questo mi ha dato davvero infastidito.
Il libro è descritto come ho horror, ma di horror ci ho trovato davvero poco, più che altro lo definirei un thriller quasi psicologico, la protagonista non fa altro che esporre i suoi pensieri in maniera ossessiva mettendo l’ansia al lettore e questo non era certo quello che speravo di ritrovarmi davanti. Se decido di leggere un horror mi aspetto di ritrovarmi davanti delle scene macabre e di incontrare un qualcosa che mi metta i brividi. Certo, ci sono queste creature che ti portano al suicidio, ma non vengono descritte. Non sappiamo nulla del loro aspetto esteriore e per quanto mi riguarda potrebbero essere dei normali nani da giardino su quattro zampe. Mi aspettavo una descrizione fisica e soprattutto una descrizione sul modo in cui sono giunte sulla terra, da dove vengono e come e perché portano gli umani - e animali - ad uccidersi. Non ho trovato niente di tutto questo e sinceramente la trovo una cosa davvero indispensabile per dare un senso a ciò che viene descritto.
Per concludere, penso che questa trama aveva davvero molto potenziale, purtroppo non è stato sfruttato e questo mi ha davvero portato alla noia e a disprezzare tutta la storia. Io personalmente, non mi sento di consigliare questa lettura visto il mio giudizio, ma se volete tentare ci sono davvero moltissime persone che hanno amato questa storia e potreste far parte di quella gente. Se vi avventurerete in questo libro spero vi piaccia diversamente da come è successo con me.
Mi dispiace sempre fare una recensione negativa, ma nonostante ci abbia pensato a lungo, non credo di aver niente di positivo da dire a proposito di questo libro e ne sono davvero desolata, ma partiamo dall’inizio, cercherò di spiegarvi ciò che non mi piaciuto.
Il libro si apre con la protagonista, Malorie, che dopo diversi complessi mentali decide di prendere i due bambini e avventurarsi in un viaggio in barca alla cieca verso ad una destinazione indefinita. Alla cieca perché nel mondo attuale in cui vive Malorie nessuno può guardare il mondo esterno attraverso i propri occhi perché ci sono delle creature che non appena tu vedi ti fanno impazzire e ti portano al suicidio. Per questo le persone per avventurarsi nel mondo esterno sono obbligate a bendarsi e andare avanti a tentoni. Questa realtà creata da Malerman è forse l’unica cosa positiva che ho riscontrato in questo libro, mi sono sentita attratta e affascinata da questo mondo dove vivere - o meglio sopravvivere - non è affatto semplice, peccato che non viene approfondita la questione: questo si sa’ e null’altro sapremo.
Il libro seguirà un ritmo quasi determinato: un capitolo ti parlerà del presente e il capitolo successo - e a volte anche quello dopo - ti parlerà del passato. Questo di solito non mi ha mai infastidita, ma il modo in cui è avvenuto in questo libro mi ha davvero portata ad uno stato di odio e questo influiva anche sul ritmo della mia lettura. Purtroppo sin dall’inizio non capivo cosa stesse succedendo e il fatto che il capitolo successivo non continuasse con la storia del precedente mi ha confusa moltissimo. Penso che come partenza questo libro avesse dovuto inserire un prologo in modo da gettare il lettore direttamente nella storia, in modo da sbattergli in faccia ciò che sta succedendo, invece il modo in cui è stato gestito l’inizio mi ha solo disorientata.
Oltre al modo in cui è gestita la storia anche lo stile purtroppo non mi ha catturata, anzi l’ho trovato raccontato in modo molto noioso! Sin dalla prime pagine mi sono ritrovata a saltare delle frasi perché proprio non mi piaceva com’era scritto. Per di più anche i personaggi non mi hanno catturata, anzi li ho proprio odiati, soprattutto la protagonista: sempre piena di complessi mentali, sempre che si domanda le stesse cose, molto ripetitiva e molto sclerata. Posso capire che in una situazione del genere non si possa essere molto tranquilli, ma davvero l’ho trovata una lagna sempre. Per di più i personaggi non sono ben caratterizzati, non ci viene detto quasi niente di loro e purtroppo non sono riuscita né ad immaginarmeli, né tantomeno ad affezionarmi ad uno solo di loro. Parlando di personaggi, devo dire che l’autore ha avuto una grandissima immaginazione nel chiamare i due bambini fino alla fine del libro come: Bambino e Bambina. Questo mi ha dato davvero infastidito.
Il libro è descritto come ho horror, ma di horror ci ho trovato davvero poco, più che altro lo definirei un thriller quasi psicologico, la protagonista non fa altro che esporre i suoi pensieri in maniera ossessiva mettendo l’ansia al lettore e questo non era certo quello che speravo di ritrovarmi davanti. Se decido di leggere un horror mi aspetto di ritrovarmi davanti delle scene macabre e di incontrare un qualcosa che mi metta i brividi. Certo, ci sono queste creature che ti portano al suicidio, ma non vengono descritte. Non sappiamo nulla del loro aspetto esteriore e per quanto mi riguarda potrebbero essere dei normali nani da giardino su quattro zampe. Mi aspettavo una descrizione fisica e soprattutto una descrizione sul modo in cui sono giunte sulla terra, da dove vengono e come e perché portano gli umani - e animali - ad uccidersi. Non ho trovato niente di tutto questo e sinceramente la trovo una cosa davvero indispensabile per dare un senso a ciò che viene descritto.
Per concludere, penso che questa trama aveva davvero molto potenziale, purtroppo non è stato sfruttato e questo mi ha davvero portato alla noia e a disprezzare tutta la storia. Io personalmente, non mi sento di consigliare questa lettura visto il mio giudizio, ma se volete tentare ci sono davvero moltissime persone che hanno amato questa storia e potreste far parte di quella gente. Se vi avventurerete in questo libro spero vi piaccia diversamente da come è successo con me.
Tempo di lettura: 2 giorni
Chi di voi ha letto questo libro? Vi è piaciuto? Se vi è piaciuto sono curiosa di sapere i vostri pareri!
5 Commenti
Quella copertina trae eccessivamente in inganno!
RispondiEliminaUn vero peccato che non ti sia piaciuto con una trama così promettente v.v io diciamo che ne sono incuriosita, ma non troppo, per ora passo v.v in futuro si vedrà!
RispondiEliminaMi dispiace sai che ti abbia deluso. Come sai invece a me è piaciuto moltissimo! Proprio il fatto di non vedere le creature è un modo di mettere in scena la paura dell'ignoto. Anche a me i nomi Bambino e Bambina mi hanno lasciata perplessa, ma alla fine i nomi glieli ha dati, come se fossero appena nati ^^ Però capisco, io l'ho letto senza alcune aspettative attratta dal titolo, e non sono rimasta delusa!
RispondiEliminaTi capisco. Anche a me capita di avere aspettative altissime che poi vengono deluse. È davvero una sensazione angosciante!
RispondiEliminaÈ un peccato perché sembra davvero un libro interessante
La trama non mi ha mai convinta completamente e nonostante in molti lo abbiano recensito positivamente continuavo ad avere parecchi dubbi... Bella recensione!
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