Recensione: "Blue Lily, Lily Blue" di Maggie Stiefvater
Titolo: Blue Lily, Lily Blue (The Raven Cycle, #3)
Autore: Maggie Stiefvater
Editore: Scholastic Press
Data di pubblicazione: 21 Ottobre 2014
Pagine: 391
Trama:
The third installment in the all-new series from the #1 NEW YORK TIMES bestselling author Maggie Stiefvater!
Blue Sargent has found things. For the first time in her life, she has friends she can trust, a group to which she can belong. The Raven Boys have taken her in as one of their own. Their problems have become hers, and her problems have become theirs.
The trick with found things, though, is how easily they can be lost.
Friends can betray.
Mothers can disappear.
Visions can mislead.
Certainties can unravel.
Blue Sargent has found things. For the first time in her life, she has friends she can trust, a group to which she can belong. The Raven Boys have taken her in as one of their own. Their problems have become hers, and her problems have become theirs.
The trick with found things, though, is how easily they can be lost.
Friends can betray.
Mothers can disappear.
Visions can mislead.
Certainties can unravel.
RECENSIONE
Sono convinta che l'attesa tra un libro e l'altro influisca molto sulla mia opinione del libro. I primi due libri li ho ormai leggi 5/6 anni fa e ciò che ricordavo era una storia avvincente, piena di magia, con dei personaggi straordinari pieni di mistero. Ero certa che avrei terminato la serie, nonostante l'editore italiano l'abbia abbandonata, ma probabilmente ho lasciato passare troppo tempo. Nonostante avessi letto riassunti dettagliati per rinfrescarmi la memoria, quando ho iniziato la lettura mi sono sentita spaesata, non riuscivo a ritrovare il filo del discorso, ma sono andata avanti finché non ho ricordato qualcosa in più. Sicuramente, penserete, avrei fatto meglio a rileggere entrambi i precedenti volumi, ma già non sto leggendo molto, non mi andava di 'perdere tempo' con libri che ho già letto in passato.
Anche se non ricordavo molti dettagli, una cosa mi ricordavo: il ritmo lento che contrassegna ogni libro di questa serie nella parte iniziale del libro. Anche nei primi due mi sono annoiata un po' all'inizio, nonostante la storia fosse interessante, il ritmo di lettura è un po' lento. La cadenza si riprende circa a metà del libro, dove tutto inizia a farsi più adrenalinico e misterioso, qualche domanda avrà la sua risposta, ma a fine libro sono tante le vicende lasciate ancora in sospeso.
Nonostante le 350 pagine di libro ho avuto come la sensazione che questo libro non avesse un vero e proprio scopo, le cose che ho letto a volte mi sono parse inutili, come se potevano essere saltate e il termine della storia non sarebbe stato intaccato. Non ci sono stati sviluppi essenziali per il ritrovamento del famigerato Glendower, è come se avessi letto una storia iniziata e finita in questo terzo volume, non so se mi sono spiegata bene.
Anche i personaggi mi sono sembrati un po' sottotono rispetto agli altri. Ronan che avevo amato nel secondo, mi è sembrato sempre scontroso, come se non gli importasse realmente di ciò che dovevano fare; Adam, Noah e Gansey non mi hanno toccata più di tanto, mi hanno lasciata un po' indifferente. L'unica che mi ha fatto provare leggermente qualcosa è Blue che ha scoperto che la morte è più reale e vicina di quanto potesse pensare.
La storia carina, l'elemento magia dei ragazzi sempre sensazionale, ma manca la scintilla che mi porti ad apprezzare a pieno la storia. Penso e spero che il quarto e ultimo libro sia più avvincente e concreto, soprattutto spero - e questo dipende solo da me - di non aspettare altri 5 anni per concludere la serie!
Anche se non ricordavo molti dettagli, una cosa mi ricordavo: il ritmo lento che contrassegna ogni libro di questa serie nella parte iniziale del libro. Anche nei primi due mi sono annoiata un po' all'inizio, nonostante la storia fosse interessante, il ritmo di lettura è un po' lento. La cadenza si riprende circa a metà del libro, dove tutto inizia a farsi più adrenalinico e misterioso, qualche domanda avrà la sua risposta, ma a fine libro sono tante le vicende lasciate ancora in sospeso.
Nonostante le 350 pagine di libro ho avuto come la sensazione che questo libro non avesse un vero e proprio scopo, le cose che ho letto a volte mi sono parse inutili, come se potevano essere saltate e il termine della storia non sarebbe stato intaccato. Non ci sono stati sviluppi essenziali per il ritrovamento del famigerato Glendower, è come se avessi letto una storia iniziata e finita in questo terzo volume, non so se mi sono spiegata bene.
Anche i personaggi mi sono sembrati un po' sottotono rispetto agli altri. Ronan che avevo amato nel secondo, mi è sembrato sempre scontroso, come se non gli importasse realmente di ciò che dovevano fare; Adam, Noah e Gansey non mi hanno toccata più di tanto, mi hanno lasciata un po' indifferente. L'unica che mi ha fatto provare leggermente qualcosa è Blue che ha scoperto che la morte è più reale e vicina di quanto potesse pensare.
La storia carina, l'elemento magia dei ragazzi sempre sensazionale, ma manca la scintilla che mi porti ad apprezzare a pieno la storia. Penso e spero che il quarto e ultimo libro sia più avvincente e concreto, soprattutto spero - e questo dipende solo da me - di non aspettare altri 5 anni per concludere la serie!
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