Recensione: 'Shadowhunters. Città delle Anime Perdute'
di Cassandra Clare
Titolo: Città delle Anime Perdute (The Mortal Instruments, #5)
Autore: Cassandra Clare
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 12 Ottobre 2012
Pagine: 549
Prezzo: €13,00
Goodreads | Amazon
Trama:
Lilith, madre di tutti i demoni, è stata distrutta. Ma quando gli Shadowhunters arrivano a liberare Jace, che lei teneva prigioniero, trovano soltanto sangue e vetri fracassati. E non è scomparso solo il ragazzo che Clary ama, ma anche quello che odia, suo fratello Sebastian, il figlio di Valentine. Un figlio determinato a riuscire dove il padre ha fallito e pronto a tutto per annientare gli Shadowhunters. La potente magia del Conclave non riesce a localizzare né l'uno né l'altro, ma Jace non può stare lontano da Clary. Quando si ritrovano, però, Clary scopre che il ragazzo non è più la persona di cui si era innamorata: in punto di morte Lilith lo ha legato per sempre a Sebastian, rendendolo un fedele servitore del male. Purtroppo non è possibile uccidere uno senza distruggere anche l'altro. A chi spetterà il compito di preservare il futuro degli Shadowhunters, mentre Clary sprofonda in un'oscura furia che mira a scongiurare a ogni costo la morte di Jace? Amore. Peccato. Salvezza. Morte. Quale prezzo è troppo alto per l'amore? Di chi ci si può fidare, quando peccato e salvezza coincidono? Ma soprattutto: si possono reclamare le anime perdute?
RECENSIONE
Al termine del quarto libro Jace è scomparso dal tetto su cui si trovava, e questo libro parte proprio da lì. Tutto il conclave è alla ricerca di Jace e Jonathan Morgenstern - ritenuto da tutti morto, ma il suo cadavere si è volatilizzato insieme allo Shadowhunters. Sono tutti terribilmente spaventati e preoccupati, Clary in particolare è disposta a tutto pur di trovare il ragazzo che ama, anche scendere a patti con la regina Seelie, della quale si sa' che è meglio non fidarsi. Immaginate il suo stupore quando un portale si apre all'interno della biblioteca dell'Istituto e ne escono entrambi i ragazzi che si comportano come facessero parte della stessa famiglia?
Ho adorato questo libro, le sensazioni che ha suscitato in me sono state tante e contrastanti, il più delle volte mi sono ritrovata incredula di fronte ad alcune scelte della Clare, ma mai in senso negativo. Il punto che mi ha lasciata più di stucco sono i personaggi questa volta: ho passato pagine e pagine ad apprezzare tutto quanto, e poi tutto d'un colpo mi ritrovavo a storcere il naso, come se il personaggio avesse un cambio di personalità. Questo soprattutto con l'antagonista 'Jonathan aka Sebastian, credetemi se vi dico che stavo davvero pensando che era cambiato, che era diventato buono, mi stava davvero andando a genio, riusciva a farmi ridere e ogni tanto provavo anche tenerezza, ma il velo prima o poi cade vero? Mi ero sbagliata e ci sono rimasta male, una parte di me voleva davvero che prima o poi riuscissero a creare una famiglia. Anche Jace non mi ha convinta a pieno, l'ho trovato poco galante con i suoi modi di fare, di pretendere, o le sue battutine poco carine nei confronti di Clary, ma giustamente non era il vero lui, la sua vera essenza era sepolta sotto le volontà di Sebastian.
Mi è piaciuto il fatto che con questo libro Cassandra ci ha fatto viaggiare attraverso il mondo. Prima Venezia, poi Parigi e Praga, pensavo davvero che saremmo rimasti a Manhattan come al solito tra strade caotiche e palazzoni, non pensavo mi sarei ritrovata tra i canali o gli arrondissement di Parigi. Come al solito è una regina nelle ambientazioni, ma anche nelle battaglie. Finalmente ci ritroviamo nel pieno delle azioni, tutti i personaggi che amiamo sono presenti a questa grande guerra ed è stato inevitabile che ad ogni riga avessi paura che qualcuno sarebbe caduto, ma si possono scalfire i nostri Shadowhunters e non abbattere - spero continui così almeno.
Per terminare il libro l'ho amato sì, ma non l'ho divorato com'era successo con il precedente. L'ho trovato forse un pelino inferiore, ma si tratta sempre di un grande libro che non hai grandi difficoltà a leggere. Come sempre ci sono più dialoghi che parte descrittiva e questo mi piace moltissimo, non ci sono parti superflue, parti descrittive tanto per fare numero di pagine, è tutto esattamente dove dovrebbe essere, per cui Cassandra Clare si riafferma una grande scrittrice.
Ho adorato questo libro, le sensazioni che ha suscitato in me sono state tante e contrastanti, il più delle volte mi sono ritrovata incredula di fronte ad alcune scelte della Clare, ma mai in senso negativo. Il punto che mi ha lasciata più di stucco sono i personaggi questa volta: ho passato pagine e pagine ad apprezzare tutto quanto, e poi tutto d'un colpo mi ritrovavo a storcere il naso, come se il personaggio avesse un cambio di personalità. Questo soprattutto con l'antagonista 'Jonathan aka Sebastian, credetemi se vi dico che stavo davvero pensando che era cambiato, che era diventato buono, mi stava davvero andando a genio, riusciva a farmi ridere e ogni tanto provavo anche tenerezza, ma il velo prima o poi cade vero? Mi ero sbagliata e ci sono rimasta male, una parte di me voleva davvero che prima o poi riuscissero a creare una famiglia. Anche Jace non mi ha convinta a pieno, l'ho trovato poco galante con i suoi modi di fare, di pretendere, o le sue battutine poco carine nei confronti di Clary, ma giustamente non era il vero lui, la sua vera essenza era sepolta sotto le volontà di Sebastian.
Mi è piaciuto il fatto che con questo libro Cassandra ci ha fatto viaggiare attraverso il mondo. Prima Venezia, poi Parigi e Praga, pensavo davvero che saremmo rimasti a Manhattan come al solito tra strade caotiche e palazzoni, non pensavo mi sarei ritrovata tra i canali o gli arrondissement di Parigi. Come al solito è una regina nelle ambientazioni, ma anche nelle battaglie. Finalmente ci ritroviamo nel pieno delle azioni, tutti i personaggi che amiamo sono presenti a questa grande guerra ed è stato inevitabile che ad ogni riga avessi paura che qualcuno sarebbe caduto, ma si possono scalfire i nostri Shadowhunters e non abbattere - spero continui così almeno.
Per terminare il libro l'ho amato sì, ma non l'ho divorato com'era successo con il precedente. L'ho trovato forse un pelino inferiore, ma si tratta sempre di un grande libro che non hai grandi difficoltà a leggere. Come sempre ci sono più dialoghi che parte descrittiva e questo mi piace moltissimo, non ci sono parti superflue, parti descrittive tanto per fare numero di pagine, è tutto esattamente dove dovrebbe essere, per cui Cassandra Clare si riafferma una grande scrittrice.
1 Commenti
Questo è forse il libro che preferisco di meno nell'intera esalogia, ma sono molto felice che a te sia piaciuto *^*
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