Recensione: "Annabelle" di Lina Bengtsdotter

Titolo: Annabelle
Autore: Lina Bengtsdotter
Editore: DeAgostini
Data di pubblicazione: 22 Gennaio 2019
Pagine: 362
Prezzo: €13,00
Goodreads  |  Acquista
Trama:

Avere diciassette anni. Rubare il vestito celeste alla mamma per andare a una festa. E poi sparire nel nulla. Annabelle svanisce così, senza un motivo e in apparenza senza lasciare traccia. La famiglia, gli amici, i vicini: nessuno nella piccola comunità di Gullspang, sprofondata tra le fitte foreste di Svezia, sembra in grado di fornire elementi su quanto accaduto quel venerdì notte. Al padre, che invano esce a cercarla per la campagna, e alla madre, consumata dall’angoscia e dal senso di colpa, non resta che affidarsi agli agenti della polizia criminale che da Stoccolma giungono a prendere in mano le indagini. Per l’agente Charline Lager, però, scoprire chi era Annabelle e cosa le è successo non significa solo affrontare un caso tra i più delicati e complessi di sempre. Perché un passato come il suo non si cancella. E perché Gullspang – le casette uguali, le acque fredde del lago, l’emporio abbandonato e i segreti che nasconde – non è un posto qualunque, ma il suo posto, quello che si porta scolpito dentro e dal quale fuggire è semplicemente impossibile.


RECENSIONE
Dopo essere stata bloccata con un fantasy per quasi un mese, ho pensato che era il caso di cambiare un po' genere e mi sono ricordata di un libro che ho acquistato tanti anni fa al Salone del Libro di Torino. Questo libro mi ha conquistata con i colori presenti nella cover e la trama mi ha subito incuriosita, per cui è venuto a casa con me e ha aspettato moolto pazientemente che arrivasse il suo turno. Tra l'altro questo libro l'ho letto in cartaceo - dopo più di un anno che leggevo in digitale - per cui non so' se è merito del formato o del genere, ma l'ho letteralmente Di.vo.ra.to! Iniziato alle 17.30 di mercoledì, alle 21 di giovedì lo avevo finito - non mi capitava da una vita!
Questo libro parla di Charlie, una giovane donna che fa parte di una squadra di detective in Svezia e si ritrova assegnato un caso di scomparsa proprio a Gullspang, la comunità dove è cresciuta, ma soprattutto il luogo dove si era promessa che non sarebbe mai tornata. Charlie si ritrova a dover investigare sulla scomparsa di una diciassettenne di nome Annabelle, scomparsa nel nulla dopo una festa a cui c'erano tutti i suoi amici, ma nessuno ha visto niente di strano. E' quasi una corsa contro il tempo, tra la polizia e le squadre di ricerca organizzate bisogna fare di tutto per trovare la ragazza, viva o morta.
I personaggi mi sono piaciuti molto, li ho trovati ben caratterizzati e molto reali. Charlie è una giovane donna dal passato misterioso, nessun collega sa' niente della sua vita prima il trasferimento a Stoccolma e a lei sta bene così, è molto riservata e vuole lasciare i suoi scheletri nel passato. La sua vita è sempre stata caratterizzata da feste, alcol e droghe, non ha decisamente avuto una madre modello, e questo ha influito molto sulla sua persona di adesso. E' senza dubbio molto dedita e brava nel suo lavoro, ma nella sfera privata si ritrova spesso ubriaca e questo potrebbe danneggiare la sua carriera lavorativa. Ad affiancarla in questa indagine c'è il suo collega Anders, sposato e padre da poco, è quasi succube della moglie, che vuole controllarlo anche in lontananza. Anche i vari sospettati - tra cui gli amici di Annabelle e i membri della comunità - hanno tutti una personalità differente e li ho apprezzati moltissimo.
Il libro presenta capitoli che si alternano tra 'Tempo presente', 'cos'è successo il giorno della scomparsa di Annabelle' e 'In un altro tempo'. Quest'ultimo è quello che mi ha ingarbugliata di più, perché non aveva un senso, almeno fino alla fine! Questo filone mi ha sconvolta, parla di un fatto che è accaduto molti anni prima, ma di cui nessuno parla perché è successo qualcosa di davvero macabro. Mi è piaciuta la scelta dell'alternanza di capitoli, ha reso tutto molto più avvincente.
La trama anche l'ho apprezzata molto, sono rimasta fino ai 3/4 del libro con l'ansia di sapere chi fosse il responsabile, e quando ho iniziato ad intuire qualcosa e infine avevo ragione mi sono sentita molto soddisfatta! La fine l'avrei però cambiata, diciamo che mi ha soddisfatta per metà, perché mi aspettavo un qualcosa di più, ma non posso dire niente sennò rovino l'esito a chi vorrà leggere questo libro!
Se devo trovare una cosa che non mi è piaciuta granché è la quantità di volte in cui si accenna all'uso di alcol o sigarette, secondo me facendo un calcolo di tutte quelle accese nel libro si arriva ad una stecca tranquillamente e almeno una decina di bottiglie consumate! Insomma, va bene sottolineare che in quella comunità le cose non vanno bene economicamente o psicologicamente, però credo sia il messaggio sbagliato da trasmettere in un libro. L'utilizzo di qualsiasi sostanza non dovrebbe essere associato alla risoluzione di ogni problema.

5/10/2021

0 Commenti