Recensione: "Il Traghettatore" di Justin Cronin

Titolo: Il Traghettatore
Autore: Justin Cronin
Editore: Fanucci
Data di pubblicazione: 23 Febbraio 2024
Pagine: 528
Prezzo: €20,00
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Trama:

Fondato dal misterioso genio noto come il Designer, l’arcipelago di Prospera è nascosto dagli orrori di un mondo esterno ormai in declino. Su quest’isola paradisiaca, i fortunati cittadini godono di vite lunghe e appaganti fino a quando i monitor incastonati nei loro avambracci, destinati a misurare il loro benessere fisico e psicologico, scendono sotto il 10%. A quel punto si ritirano, imbarcandosi su un traghetto per l’isola conosciuta come Nursery, dove la loro memoria viene cancellata e i loro corpi deteriorati vengono rinnovati in modo da ricominciare una nuova vita. Proctor Bennett ha una carriera soddisfacente come traghettatore, accompagnando le persone nel processo di pensionamento. Ma c’è qualcosa che non va in lui. In primo luogo, sogna, cosa che si suppone sia impossibile a Prospera. In secondo luogo, la percentuale sul monitor incastonato nel suo braccio ha iniziato a diminuire in modo allarmante. E nel giorno in cui viene convocato per traghettare il proprio padre, quest’ultimo gli consegna un criptico messaggio dai risvolti inquietanti. Nel frattempo, il personale di supporto, uomini e donne comuni che forniscono la manodopera necessaria al funzionamento di Prospera, ha iniziato a mettere in discussione il proprio posto nell’ordine sociale. Con i disordini aumentano, si diffondono sempre di più voci su un gruppo di ribelli che potrebbe scatenare una rivoluzione. Ben presto, Proctor si ritrova a mettere in discussione tutto ciò in cui credeva, invischiato in una causa molto più grande di lui e in una missione disperata alla ricerca della verità.


RECENSIONE
Se mi seguite da tempo sapete che ci sono poche cose che mi fanno paura, ma un libro con tante pagine mi fa una paura terrificante. Ho aspettato un po' per leggere questo libro perché avevo paura non mi prendesse, avevo paura fosse troppo 'complicato' e odio non portare a termine la lettura di un romanzo, MA era da tempo che mi avventuravo in un futuro distopico e mi son detta: perché non tentare?
Il Traghettatore è ambientato in una società insulare utopica chiamata Prospera. Qui, gli abitanti vivono una vita lunga e apparentemente perfetta, fino a quando non iniziano a mostrare segni di decadimento fisico o mentale. Quando ciò accade, vengono trasportati su un'isola conosciuta con il nome di "Nursery", dove ringiovaniscono, perdendo però i ricordi della loro vita precedente, per poi ritornare a Prospera con una nuova identità.
Il protagonista, Proctor Bennett, è uno dei traghettatori responsabili di accompagnare le persone da Prospera alla Nursery. Proctor, che ha sempre svolto il suo compito con fedeltà, inizia a porsi delle domande quando il padre, uno dei candidati alla transizione, sembra stranamente riluttante e insinua che tutto ciò che sanno è una menzogna. Questo evento innesca una serie di riflessioni e rivelazioni che portano Proctor a scoprire la verità dietro la facciata perfetta di Prospera.
Ho adorato la facilità con cui sono riuscita a empatizzare con il protagonista: le sue paure, dubbi e scoperte personali lo rendono reale e umano. Anche i personaggi secondari sono sviluppati con cura, contribuendo a creare un universo narrativo ricco e sfaccettato.
Il Worldbuilding è uno degli aspetti più distintivi e affascinanti del romanzo. Ambientato nelle isole di Prospera, il mondo creato da Cronin è un'utopia tecnologicamente avanzata e isolata, caratterizzata da una netta divisione tra diverse isole e società. Prospera è il fulcro della storia, dove gli abitanti godono di una vita senza preoccupazioni, benessere fisico e mentale grazie all’accesso a tecnologie avanzate e a un ambiente controllato. Questa isola rappresenta un ideale di vita utopica, ma non è tutto oro ciò che luccica. Quando i cittadini di Prospera invecchiano, vengono inviati a Nursery, dove torneranno come nuovi. Questo processo di "rinnovamento" è centrale per il mantenimento della società utopica di Prospera, ma solleva domande etiche sulla perdita di memoria e identità. A supporto della vita agiata dei cittadini di Prospera c'è un'isola separata abitata dagli Ausiliari, persone che svolgono lavori di servizio e manutenzione. La vita su quest'isola è molto diversa, con condizioni più dure e un crescente malcontento tra gli abitanti, che iniziano a cospirare per una possibile ribellione. Questo crea un contrasto netto con la vita su Prospera e mette in luce le disuguaglianze sociali e le tensioni latenti.
La penna di Cronin è evocativa e coinvolgente, capace di trasportare il lettore in un futuro tanto affascinante quanto inquietante. I temi trattati sono profondi e complessi: l’idea di una società che cerca di eliminare la sofferenza attraverso la cancellazione dei ricordi solleva interrogativi etici e filosofici sul valore della memoria e dell'identità. Il libro esplora anche il tema della ribellione contro un sistema apparentemente benevolo, ma in realtà oppressivo. La trasformazione di Proctor da un cittadino obbediente a un individuo consapevole e ribelle è descritta in modo convincente e toccante.
In conclusione, Il Traghettatore è un romanzo avvincente che ci fa riflettere su temi profondi come la mortalità, la memoria, l'identità e le disuguaglianze sociali. Questo libro è una lettura imperdibile per gli amanti della fantascienza e della narrativa distopica, ma anche per chiunque apprezzi una storia ben raccontata e ricca di significato con una spruzzata di mistery.

6/21/2024

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