Chi ben comincia! #10
Rubrica a cadenza settimanale, ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri e ha lo scopo di presentare, ad ogni appuntamento, l'incipit di un libro - già letto, in lettura o da leggere - in modo da capire se il libro possa o meno fare per noi.
Buongiorno lettori :D
come state? Ieri vi ho pubblicato la recensione di un libro che ho amato quindi non volendo intasare il blog ho deciso di spostare questa rubrica ad oggi (:
Come al solito vi ho tradotto il primo capitolo di un libro inedito nel nostro paese, spero vi faccia piacere!
- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria;
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe);
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato.
Jacob Fielding si trovava in una piccola stanza e fissava un corpo. Era il corpo di una persona morta, una persona che avrebbe potuto salvare, ma ha scelto di non farlo. L’aveva lasciata morire, perché a suo avviso era la cosa giusta da fare.
Guardò in silenzio, sentendo l’aria nel suoi polmoni e cercando di stare calmo. Cosa avrebbe fatto adesso? Avrebbe potuto spiegare? Le persone non avrebbero capito. Avrebbero detto che era una assassino.
Il corpo non si posse nei sette minuti in cui Jacob lo fissò, ma emise dei suoni spiacevoli che difficilmente potrà cancellare dalla sua memoria.
“Tutti noi suoniamo lo stesso motivo, prima o poi,” diceva sempre il migliore amico di Jacob. “La sinfonia nera della morte.”
Milo Coffin con i capelli tinti e l’umorismo nero. Lui tra tutte le persone lo avrebbe saputo.
Jacob prese l’accendino Zippo dalla tasca del cadavere e lo accese, cercando una distrazione. Sentì lo sferragliare del metallo e della carta vetrata tintinnare e vide il fuoco prendere vita.
Tenne la fiamma sotto le sue dita e sperò di bruciare, ma non successe.
Jacob Fielding iniziò a credere che la morta era la sua amica più intima. Era lì quando si guardò allo specchio la mattina, lì quando ha scritto e parlato e si è addormentato. La morte lo osservava sempre, cercando di decidere se il suo tempo era giunto.
Jacob era un esperto nel suo campo, e la morte era il suo soggetto.
Era il nemico che aveva imparato ad amare.
Guardò in silenzio, sentendo l’aria nel suoi polmoni e cercando di stare calmo. Cosa avrebbe fatto adesso? Avrebbe potuto spiegare? Le persone non avrebbero capito. Avrebbero detto che era una assassino.
Il corpo non si posse nei sette minuti in cui Jacob lo fissò, ma emise dei suoni spiacevoli che difficilmente potrà cancellare dalla sua memoria.
“Tutti noi suoniamo lo stesso motivo, prima o poi,” diceva sempre il migliore amico di Jacob. “La sinfonia nera della morte.”
Milo Coffin con i capelli tinti e l’umorismo nero. Lui tra tutte le persone lo avrebbe saputo.
Jacob prese l’accendino Zippo dalla tasca del cadavere e lo accese, cercando una distrazione. Sentì lo sferragliare del metallo e della carta vetrata tintinnare e vide il fuoco prendere vita.
Tenne la fiamma sotto le sue dita e sperò di bruciare, ma non successe.
Jacob Fielding iniziò a credere che la morta era la sua amica più intima. Era lì quando si guardò allo specchio la mattina, lì quando ha scritto e parlato e si è addormentato. La morte lo osservava sempre, cercando di decidere se il suo tempo era giunto.
Jacob era un esperto nel suo campo, e la morte era il suo soggetto.
Era il nemico che aveva imparato ad amare.
4 Commenti
Questo libro finisce dritto in wishlist. Ha un inizio col botto. *__*
RispondiEliminaAh! Ti ho già detto che adoro la nuova grafica?
RispondiEliminaBeh, ADORO LA NUOVA GRAFICA.
<3
Non lo conoscevo, mh. Tengo d'occhio.
RispondiEliminaAgh!
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