Chi ben cominicia! #11
Rubrica a cadenza settimanale, ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri e ha lo scopo di presentare, ad ogni appuntamento, l'incipit di un libro - già letto, in lettura o da leggere - in modo da capire se il libro possa o meno fare per noi.
Buongiorno lettori :D
come state? Io non sto affatto bene. Il mio ragazzo mi ha attaccato il mal di gola. Ma si può?! A fine agosto devo avere il raffreddore?! Spero che mi passi per il 6 settembre che dovrei andare a Gardaland :((
- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria;
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe);
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato.
Il mio vestito è nero e mi pure, lo odio. Vorrei togliermelo di dosso e prendere a calci zia Ellen per avermelo fatto indossare. Ed è corto, le mie gambe si allungano troppo sotto l’orlo. Non l’ho indossato mai in due anni, da quando avevo nove anni, lo odiavo, e lo odio anche adesso.
Il vestito di Annie è stupido quanto il mio, ma almeno lei non può vedere quanto sembriamo ridicole. Io invece posso. Non voglio essere imbarazzata oggi. Oggi è un giorno per essere tristi. Ma io sono triste e imbarazzata e a disagio, anche.
Oggi avrebbe dovuto piovere. Si suppone che ai funerali piova. Io voglio la pioggia, ma il sole batte forte e mi fa male agli occhi e tutto è nitido e luminoso come se il mondo non fosse consapevole che la terra si sta inghiottendo i miei genitori.
I miei genitori. I miei… genitori. Mamma e Papà.
Annie piange delicatamente accanto a me, la sua testa piegata così bassa che siamo quasi alla stessa altezza. Sono felice che lei non possa vedere tutto questo, non può vedere le bare, non può vedere i tappetini di finta erba attorno a loro.
Allungo la mano e afferro la mano di Annie. La strigo sempre più forte perché adesso lei è sotto la mia responsabilità, e di nessun altro. Mi prenderò cura di lei, lo prometto ai miei genitori. Mi prenderò cura di lei.
Il vestito di Annie è stupido quanto il mio, ma almeno lei non può vedere quanto sembriamo ridicole. Io invece posso. Non voglio essere imbarazzata oggi. Oggi è un giorno per essere tristi. Ma io sono triste e imbarazzata e a disagio, anche.
Oggi avrebbe dovuto piovere. Si suppone che ai funerali piova. Io voglio la pioggia, ma il sole batte forte e mi fa male agli occhi e tutto è nitido e luminoso come se il mondo non fosse consapevole che la terra si sta inghiottendo i miei genitori.
I miei genitori. I miei… genitori. Mamma e Papà.
Annie piange delicatamente accanto a me, la sua testa piegata così bassa che siamo quasi alla stessa altezza. Sono felice che lei non possa vedere tutto questo, non può vedere le bare, non può vedere i tappetini di finta erba attorno a loro.
Allungo la mano e afferro la mano di Annie. La strigo sempre più forte perché adesso lei è sotto la mia responsabilità, e di nessun altro. Mi prenderò cura di lei, lo prometto ai miei genitori. Mi prenderò cura di lei.
Cosa ne pensate? (:
6 Commenti
Come non ti passa. Qui e il 6 settembre c'è un abisso di tempo.
RispondiEliminaA me a volte dura una vita :'( spero non sia una di quelle volte! Ora mi imbottisco di Oki v.v
EliminaAh cara, io ho passato tutta la notte a rigettare. Viva l'influenza intestinale.
RispondiEliminaComunque, non conosco il libro ma l'incipit mi è piaciuto.
Aww, vai a Gardaland *_* Che bello, ci sono stata solo una volta e me ne sono innamorata, adoro i parchi divertimenti e le montagne russe!! :D
RispondiEliminaLo farò sicuramente! Mi sono iscritta al tuo blog,ti va di passare nel mio? <3
RispondiEliminaIo adoro questa autrice, ho letto tutta la sua trilogia portata dalla Giunti in Italia, e spero che qualche altro editore porti altro di suo (per fortuna che la Fabbri tradurrà And I Darken)
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