Recensione: "La Casa alla Fine del Mondo" di Paul Tremblay

Titolo: La Casa alla Fine del Mondo
Autore: Paul Tremblay
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 15 Febbraio 2022
Pagine: 280
Prezzo: €18,00
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Trama:

Eric, Andrew e la loro adorata bambina di sette anni, Wen, stanno trascorrendo una vacanza in un cottage isolato in mezzo ai boschi del New Hampshire, sulla riva di un lago, lontano dal caos e dal chiasso della vita metropolitana, senza Internet e cellulari: un angolo di paradiso in cui regnano il silenzio e la serenità. Ma in una mattina di sole il sogno si trasforma in un incubo quando dal bosco emergono quattro sconosciuti. Leonard, un uomo gigantesco dai modi gentili e il sorriso caloroso, e i suoi tre compagni brandiscono armi inquietanti e spaventose e sono lì per portare a Eric, Andrew e Wen un messaggio ancora più inquietante e spaventoso. Mentre la famigliola si barrica in casa cercando un modo per chiedere aiuto, diventa sempre più chiaro che i quattro non se ne andranno finché non avranno ottenuto ciò per cui sono lì, una scelta impossibile, un sacrificio terribile. Nelle ore che seguono, in un crescendo di presagi apocalittici, paranoia, follia, orrore e rituali di sangue, la piccola casa alla fine del mondo diventa il cuore dell'universo, il luogo in cui si deciderà il destino di una famiglia e, forse, di tutta l'umanità.


RECENSIONE
Avevo grandi aspettative su questo libro, lo adocchio da tantissimo tempo e mi ci sono fiondata appena possibile.
Wen è un'adorabile bambina che è stata adottata da due amorevoli papà, Andrew ed Eric, e sta passando una normale giornata di vacanza, in una casa lontano da tutto quanto. Doveva essere un'occasione per passare del bellissimo tempo rilassante in famiglia, ma proprio quando era a caccia di cavallette un uomo ha fatto la sua comparsa. Wen sa' che non dovrebbe parlare con gli sconosciuti, ma Leonard sembrava una bella persona ed era piacevole conversare con lui a proposito di cavallette. Wen inizia a capire che qualcosa non va, quando altre tre persone compaiono e hanno delle armi create con attrezzi agricoli. Queste 4 persone sostengono di aver bisogno dell'aiuto della famiglia di Wen, che il destino del mondo è tutto nelle loro mani e per salvarlo da un apocalisse inevitabile dovranno fare una scelta: sacrificare uno di loro.
Avete presente quando vi trovate a scegliere un film horror e per tutta la durata vi chiedete quando arriverà effettivamente l'orrore? Beh è successo in questo libro. Non ho trovato elementi che potessero classificare questo libro come tale, magari un thriller - ma neanche tanto. È un libro strano, sono rimasta perplessa per parecchie pagine e lo stile non ha aiutato granché. È molto dispersivo, l'autore si perde in inutili descrizioni che prendono pagine e pagine, ricordi che non servono a niente per lo svolgimento della storia.
I capitoli del libro sono molto lunghi (anche 40 pagine) e sono divisi in più punti di vista, alcuni di Wen, altri dei padri e altri ancora degli sconosciuti. La cosa che ha penalizzato molto la cosa, secondo me, è stata che molte parti si ripetevano, erano semplicemente riscritti, ma con altre sensazioni. Non mi è affatto piaciuto, mi ha annoiata e mi ha portata a saltare dei pezzi.
Se fino al 90% della storia avrei dato una valutazione neutra - il libro non mi aveva fatto né caldo né freddo - l'ultimo 10% ha completamente cambiato il mio giudizio, portandolo ancora più negativo. Il finale non ha senso, non è un finale. Come in tutti i libri è presente un epilogo per spiegare al lettore cos'è successo e dare una fine alla storia, qui non c'è e pare che il libro sia incompleto. Una sola scelta poteva dare un finale, non decente, ma almeno si poteva dedurre come sarebbe andata a finire.
Insomma, l'idea di base è buona, poteva essere un gran libro, ma bisognava prendere un'altra strada e uno stile di scrittura più incalzante.

3/24/2022

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