Recensione: "Fidati di Me" di Sophie Stava
Titolo: Fidati di Me
Autore: Sophie Stava
Editore: Piemme
Data di pubblicazione: 08 Aprile 2025
Pagine: 339
Prezzo: €22.00
Goodreads | Amazon
Trama:
Sloane Caraway è una bugiarda. Bugie innocue, per lo più. Piccole invenzioni per rendere la sua vita un po' più interessante. Quando un pomeriggio al parco vede una bambina in lacrime e il suo affascinante papà disperato, Sloane non si finge un'infermiera e lo aiuta a rimuovere il pungiglione di un'ape dal piede della piccola. E così, grazie a una menzogna, si ritrova catapultata nello scintillante mondo della famiglia Lockhart.
Jay e Violet Lockhart sono la coppia perfetta di New una casa elegante in città, la figlia che frequenta una prestigiosa scuola privata e le estati a Block Island, tra spiagge dorate e panorami mozzafiato. Un sogno in cui Sloane riesce a insinuarsi, un ruolo da tata che sembra troppo bello per essere vero. Ma i segreti non appartengono solo a Sloane. E dietro la perfezione dei Lockhart si nasconde qualcosa di molto più oscuro.
Perché le bugie si sommano, diventano una nuova realtà... e una prigione da cui potrebbe non esserci via d'uscita.
RECENSIONE
Fidati di me è un romanzo che mi ha incuriosita fin dalle prime pagine, soprattutto per la protagonista: una ragazza che mente in continuazione, che cambia identità a seconda di chi ha davanti, che si costruisce maschere su maschere per nascondere la verità. Un’idea davvero originale, diversa dal solito, che mi ha fatto subito pensare: “ok, questa storia potrebbe sorprendermi”. E in effetti lo fa, ma non sempre in modo positivo.
La protagonista, Sloane, è una bugiarda patologica. Mente in automatico, senza pensarci, anche quando non ce n’è bisogno. E se da una parte capisco che si tratti di una condizione reale, che c’è gente che vive davvero così, dall’altra a volte l’ho trovata davvero esasperante. Alcune bugie erano inutili, gratuite, e mi hanno fatto perdere la pazienza. Mi veniva da dirle “ma perché?!”. In certi momenti faticavo a seguirla, proprio perché tutto diventava troppo contorto.
La svolta, per me, è arrivata a metà libro, quando cambia il punto di vista e iniziamo a leggere dal POV di Violet. Qui mi si è riaccesa l’attenzione. Sentivo che finalmente qualcosa si stava muovendo, che sarebbero venute fuori nuove verità e forse anche qualche sorpresa. E così è stato: quel cambio ha dato nuova energia alla storia, l’ha resa più interessante e mi ha spinta a voler capire cosa fosse successo davvero. Lì ho ricominciato a leggere con più curiosità.
Una cosa che ho apprezzato molto è l’atmosfera di mistero che si respira fin dall’inizio. Si capisce che Sloane sta scappando da qualcosa, ma non si sa bene da cosa. Ci sono domande che ti restano in testa per buona parte della lettura: cosa ha fatto di così grave da dover cambiare lavoro e vita? E dall'altra parte cosa nasconde davvero la famiglia di Violet, che a prima vista sembra perfetta? Questo lato misterioso, quasi da thriller psicologico, è stato sicuramente uno dei punti forti del romanzo.
Purtroppo però il finale mi ha lasciata perplessa. Senza fare spoiler, dico solo che ci sono scelte poco realistiche, come la totale assenza di un test alla polvere da sparo in una situazione dove sarebbe stato d’obbligo. È un dettaglio che mi ha fatto storcere il naso, perché avrebbe potuto cambiare tutto. Non parliamo di un piccolo errore, ma di qualcosa che rende il finale debole e poco credibile. Inoltre, non riesco a immaginare come la storia possa proseguire dopo quel finale. Mi ha dato l’idea di qualcosa buttato lì, senza una vera progettazione a lungo termine.
In sintesi, Fidati di me ha una trama originale e un bel mistero di fondo, ma è un libro che lascia un po’ l’amaro in bocca. Ci sono spunti interessanti e momenti che funzionano bene, ma anche tante cose che mi hanno fatto storcere il naso. È stata una lettura altalenante: a tratti coinvolgente, a tratti frustrante. Non lo boccio, ma nemmeno lo promuovo a pieni voti.
La protagonista, Sloane, è una bugiarda patologica. Mente in automatico, senza pensarci, anche quando non ce n’è bisogno. E se da una parte capisco che si tratti di una condizione reale, che c’è gente che vive davvero così, dall’altra a volte l’ho trovata davvero esasperante. Alcune bugie erano inutili, gratuite, e mi hanno fatto perdere la pazienza. Mi veniva da dirle “ma perché?!”. In certi momenti faticavo a seguirla, proprio perché tutto diventava troppo contorto.
La svolta, per me, è arrivata a metà libro, quando cambia il punto di vista e iniziamo a leggere dal POV di Violet. Qui mi si è riaccesa l’attenzione. Sentivo che finalmente qualcosa si stava muovendo, che sarebbero venute fuori nuove verità e forse anche qualche sorpresa. E così è stato: quel cambio ha dato nuova energia alla storia, l’ha resa più interessante e mi ha spinta a voler capire cosa fosse successo davvero. Lì ho ricominciato a leggere con più curiosità.
Una cosa che ho apprezzato molto è l’atmosfera di mistero che si respira fin dall’inizio. Si capisce che Sloane sta scappando da qualcosa, ma non si sa bene da cosa. Ci sono domande che ti restano in testa per buona parte della lettura: cosa ha fatto di così grave da dover cambiare lavoro e vita? E dall'altra parte cosa nasconde davvero la famiglia di Violet, che a prima vista sembra perfetta? Questo lato misterioso, quasi da thriller psicologico, è stato sicuramente uno dei punti forti del romanzo.
Purtroppo però il finale mi ha lasciata perplessa. Senza fare spoiler, dico solo che ci sono scelte poco realistiche, come la totale assenza di un test alla polvere da sparo in una situazione dove sarebbe stato d’obbligo. È un dettaglio che mi ha fatto storcere il naso, perché avrebbe potuto cambiare tutto. Non parliamo di un piccolo errore, ma di qualcosa che rende il finale debole e poco credibile. Inoltre, non riesco a immaginare come la storia possa proseguire dopo quel finale. Mi ha dato l’idea di qualcosa buttato lì, senza una vera progettazione a lungo termine.
In sintesi, Fidati di me ha una trama originale e un bel mistero di fondo, ma è un libro che lascia un po’ l’amaro in bocca. Ci sono spunti interessanti e momenti che funzionano bene, ma anche tante cose che mi hanno fatto storcere il naso. È stata una lettura altalenante: a tratti coinvolgente, a tratti frustrante. Non lo boccio, ma nemmeno lo promuovo a pieni voti.
0 Commenti