Recensione: "Gli Inganni di Locke Lamora" di Scott Lynch | Non ho terminato la lettura

Titolo: Gli Inganni di Locke Lamora (Gentleman Bastards, #1)
Autore: Scott Lynch
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 01 Dicembre 2020
Pagine: 612
Prezzo: €18,00
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Trama:

Nella misteriosa città di Camorr un orfano ha vita dura, e spesso breve. Ma il giovane Locke Lamora riesce a eludere la morte e a non farsi catturare come schiavo, fino a diventare un furfante provetto sotto la tutela del Forgialadri, un talentuoso artista della truffa. A capo della banda di fratelli dalle dita leste, noti come Bastardi Galantuomini, Locke diventa presto celebre, e si fa beffe persino del più temuto re della malavita. Ma tra le ombre si annida qualcuno di ancora più ambizioso e micidiale. Di fronte a un sanguinoso colpo di stato che minaccia di distruggere qualunque persona o cosa che abbia un senso nella sua esistenza, Locke giura di sconfiggere il nemico al suo stesso gioco crudele. Costi quel che costi.


RECENSIONE
Premessa: non sono riuscita a terminare la lettura del libro.

Odio non finire un libro, ma questa volta dovevo scegliere tra 'bloccarmi completamente per giorni' e cercare di salvare la mia challenge di lettura. Sono rimasta 10 giorni quasi ferma perché proprio la lettura di questo libro non mi appassionava come avrei voluto. Ho deciso comunque di lasciarvi un parere sul libro, spiegandovi cosa mi ha trasmesso.
Il primo libro dedicato a Locke Lamora non è affatto un libro alla portata di tutti, credo che bisogni anche trovare il momento giusto, perché non è una di quelle letture semplici da leggere per passare il tempo, ma è un libro molto complesso, dalla trama intricata e per nulla semplice.
I capitoli sono abbastanza confusionari, i tempi si alternano un capitolo dopo l'altro e questo è stato uno dei motivi per cui ho abbandonato la lettura. Per fare un esempio se prima si parla delle ore 17, poi c'è uno sbalzo alle ore 12 e poi si torna a parlare del tempo precedente. Avrei preferito una tempistica un po' più lineare per facilitare la comprensione, ma soprattutto perché sapendo già cosa accade non ero interessata a conoscere il come eravamo arrivati a quel punto. Alternati ai capitoli presenti, ci sono i capitoli che parlano del passato di Locke Lamora, da quando è stato affidato alle mani del Forgialadri, finché non è arrivato da Padre Catena e questi sono i capitoli che ho preferito se così si può dire, sono quelli che ho trovato meno pesanti, mi hanno permesso di capire la storia reale che c'è dietro questo personaggio complicato e di conoscere un po' meglio le sue radici.
L'ambientazione del libro è affascinante, l'unica cosa che mi ha convinto realmente, ma anche questa è decisamente complicata. E' stata creata a regola d'arte, su questo non ci sono dubbi, ma ogni elemento è costruito su misura da Scott Lynch e non è di immediata comprensione a meno che non possiate avere la mappa sempre sotto mano - cosa che io non avevo ovviamente. Di questo vi parlerò tra qualche giorno in maniera più approfondita in onore di un BlogTour.
Comunque.. di cosa parla 'Gli Inganni di Locke Lamora'? E' la storia di un ragazzino che è rimasto orfano a causa della Peste Nera (?) e da allora ha cercato un suo posto all'interno del mondo. Inizialmente è stato venduto al Forgialadri che gli ha insegnato l'arte del rubare per sopravvivere, ma Locke era un bambino complicato e gli piaceva andare contro le regole, anche se questo implicava mettere la vita degli altri in pericolo. Stufo del comportamento del ragazzo, il Forgialadri prova un'ultima spiaggia: vendere il ragazzino a Padre Catena, se non dovesse accettare solo la morte sarebbe la soluzione. Fortunatamente Padre Catena accetta, quasi come fosse una scommessa rimettere in riga il ragazzo, e insegnargli tutto ciò che lui sa. Anche lui è un abile ladro, ma non si limiterà ad addestrarlo in quello dove è già bravo, ma gli insegnerà dei valori - per quanto un ladro possa averne.
L'altra cosa che mi ha ostacolato tantissimo è il ritmo lento della narrazione, ci troviamo davanti a pagine piene di descrizioni senza nessun dialogo. Pagine piene di pensieri, ma quasi privi di azione. I personaggi anche, in 150 pagine non sono riusciti a trasmettermi emozioni o curiosità di proseguire il loro percorso, non ho un'idea su di loro, mi sono completamente indifferenti.
Non lo so, ripeto: magari non era il momento adatto. La trama mi richiamava tantissimo, mi sembra ancora molto interessante, ma proprio lo stile di Lynch non è nelle mie corde. Sicuramente farò un altro tentativo in futuro, ma per adesso la mia opinione è questa. Non mi sento di sconsigliarvi la lettura, magari a voi piacciono le storie descrittive dove ogni cosa non viene lasciata al caso, per cui vi potrebbe piacere.

12/01/2020

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