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Recensione: "The Blood Traitor. La Traditrice della Stirpe" di Lynette Noni

Titolo: La Traditrice della Stirpe (The Prison Healer, #3)
Autore: Lynette Noni
Editore: Sperling & Lupfer
Data di pubblicazione: 08 Aprile 2025
Pagine: 432
Prezzo: €17,90
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Trama:

Dopo gli eventi a palazzo, Kiva è tormentata dal bisogno di sapere se la sua famiglia e i suoi amici sono al sicuro, e se coloro a cui ha fatto del male potranno mai perdonarla. I regni di Wenderall sono sull'orlo della guerra e lei si trova lontana dal cuore del conflitto. Ma, stavolta, in gioco c'è molto più del suo cuore spezzato. Un nuovo inizio la porterà a intraprendere una missione pericolosa, una corsa contro il tempo che costringerà nemici mortali e alleati improbabili a lottare fianco a fianco per salvare non solo il regno di Evalon, ma l'intero continente. Ora, Kiva non può più limitarsi a sopravvivere: deve combattere per ciò in cui crede. Per chi ama. Ma con il pericolo che incombe da ogni lato e la vita dei suoi cari in bilico, sarà abbastanza forte da resistere... o questa sarà la sua ultima battaglia?


RECENSIONE
Quando ho iniziato The Blood Traitor, ero completamente al buio. Non ricordavo quasi nulla di quello che era successo nel secondo volume, a parte il fatto che mi era piaciuto moltissimo. È stata una sensazione strana ma familiare: come rientrare in una storia amata senza sapere esattamente da dove ricominciare. Dopo un breve periodo di assestamento, ho iniziato a ricordare tutto: i personaggi, le dinamiche, le emozioni lasciate in sospeso e da quel momento non vedevo l’ora di scoprire come Lynette avrebbe concluso questa trilogia.
Il libro si apre con Kiva di nuovo a Zalindov, la prigione da cui tutto ha avuto inizio. Ma questa volta, il pericolo non è solo fisico: Kiva deve affrontare una dipendenza dalla polvere d’angelo, che la sta consumando dall’interno. Per fortuna, c’è Cresta ad aiutarla, e anche se il percorso è duro e lento, riesce pian piano a risalire. Dopo alcune settimane, Kiva viene prelevata dalle guardie per essere portata a corte, apparentemente per assistere al matrimonio tra Re Navok e sua sorella Zuleeka. In realtà, la sorpresa è amara: la sposa designata è proprio lei. Questa rivelazione dà inizio a una nuova fuga, resa possibile da Ashlyn e da una figura che tutti credevano morta. La tensione è altissima, ma la parte più difficile arriva subito dopo: affrontare le conseguenze delle proprie scelte.
Ritrovarsi davanti Jaren, Caldon, Tipp e Naari, gli amici a cui ha voltato le spalle, è devastante per Kiva. Il rimorso è un tema centrale in questo libro, trattato con grande delicatezza. Kiva è tormentata, distrutta dal senso di colpa, e più volte si interroga su cosa avrebbe potuto fare di diverso. Vuole farsi perdonare, ma sa che non sarà facile, né scontato. E proprio in questi momenti il romanzo tocca corde profonde: ci sono scene in cui l’emozione prende il sopravvento, e devo ammettere che più di una volta mi sono commossa. Le dinamiche relazionali sono forti e realistiche, e regalano al romanzo un’intensità emotiva sorprendente.
La narrazione è estremamente dinamica: succedono tante cose, spesso inaspettate. Il ritmo è incalzante e tiene incollati alle pagine, con continui colpi di scena e situazioni che si ribaltano in un attimo. Lynette Noni riesce a dosare bene azione e introspezione, senza mai appesantire il racconto.
Rispetto ai volumi precedenti, la componente magica in questo capitolo è molto più presente, e l’ho adorata. In particolare, ho amato vedere la magia guaritrice di Kiva entrare più spesso in azione, e notare quanto sia cresciuta nel saperla controllare e usare con consapevolezza.
In questo seguito esploriamo anche nuove città del regno, ciascuna con caratteristiche proprie, atmosfere diverse, usanze peculiari. Questo ampliamento dell’universo narrativo ha reso l’intero viaggio ancora più coinvolgente e ha dato maggiore profondità al mondo creato dalla Noni, dimostrandoci ancora di più che il conflitto non è confinato a Evalon, ma coinvolge l’intero regno.
La battaglia finale, seppur carica di tensione e ben scritta, è forse l’unico punto che mi ha lasciato un pizzico di insoddisfazione: l’ho trovata un po’ troppo veloce, meno articolata di quanto mi aspettassi. Avrei voluto una conclusione più complessa, con strategie e svolte inaspettate. Ma al di là di questo, il finale in sé è stato emozionante, coerente e appagante.
Chiudere questa trilogia è stato difficile: mi sono affezionata ai personaggi, alla loro evoluzione, ai legami che li uniscono. Ma sono felice di come si è conclusa. The Blood Traitor. La Traditrice della Stirpe è un finale degno della serie, capace di emozionare, sorprendere e lasciare un segno.

4/14/2025

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