Review Party: "La Stirpe della Gru" di Joan He

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Titolo: La Stirpe della Gru
Autore: Joan He
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 19 Gennaio 2021
Pagine: 416
Prezzo: €22,00
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Trama:
LA PRINCIPESSA HESINA DI YAN ha sempre desiderato sfuggire alle responsabilità della corona, per vivere nell’anonimato. Ma quando il suo amato padre muore, viene gettata nell’arena dei giochi di potere e diventa all’improvviso sovrana di un regno incredibilmente instabile. Per di più, Hesina è convinta che il re sia stato ucciso, e che l’omicida sia qualcuno che le è molto vicino.
La corte è piena di ipocriti e delatori che non vedono l’ora di approfittare della morte del monarca per accrescere la propria influenza: ciascuno di loro potrebbe essere l’assassino.
I suoi consiglieri vorrebbero che Hesina accusasse il regno confinante di Kendi’a, il cui governante ha già radunato le truppe per la guerra. Determinata invece a trovare il vero colpevole e con qualche dubbio sulla fedeltà della sua stessa famiglia, Hesina compie un gesto disperato: si rivolge a un’indovina, il Giaggiolo argenteo. Un atto di tradimento, punibile con la morte, poiché la magia nel regno di Yan è da secoli vietata dalla legge.
Seguendo le parole della veggente, Hesina chiede aiuto ad Akira, un delinquente patentato dalla mente brillante e acuta, un detenuto che nasconde più di un segreto.
Il futuro del regno di Yan è in pericolo: riuscirà Hesina ad avere giustizia per suo padre? O il prezzo da pagare sarà troppo alto?


RECENSIONE
Il futuro di Hesina, figlia del Re di Yan, nonché futura Regina, non è dei più chiari. Fino a poco tempo prima non aveva nessun particolare interesse nel regnare, ma quando hanno dichiarato suo padre morto per cause naturali è più convinta che mai di voler salire sul trono per svelare la verità al suo popolo. Hesina non crede alle circostanze della sua morte, crede sia stato assassinato e vuole che la verità sia pronunciata dai codici dei Precetti - come avrebbe voluto il padre - e questo significa passare per il Comitato Investigativo e portare i suoi sospetti in tribunale. Nonostante sia contro il loro credo Hesina si è rivolta anche ad un'indovina per scoprire la verità, ma l'unica risposta che ha ricevuto è che avrà la risposta solo grazie ad un detenuto con un'asta, ma solo se sarà il suo rappresentante in tribunale. Il difficile è trovare un modo di convincere il Ministro dei Riti, Xia Zhong, ad assegnarglielo, senza essere accusata di tradimento. Come se tutto ciò non fosse abbastanza pesante per la futura regnante, c'è sicuramente una spia tra i funzionari di Yan, che sta aiutando Kendi'a a trovare un modo di entrare a Yan e scatenare una guerra.
Hesina, la Regina di Yan, è uno dei personaggi meglio rappresentati del libro, è una ragazza dalle mille sfaccettature e dalle mille risorse. E' una persona reale, con i propri pensieri - anche se vanno contro tutto quello che le è stato insegnato e al suo stesso popolo - e determinata nel fare giustizia per il padre. Essendo alla guida di un popolo deve dimostrarsi forte agli occhi altrui, ma in intimità, con le persone di cui si fida davvero, si scioglie e dimostra che anche lei ha i suoi momenti di fragilità, in particolare si ritrova molto spesso schiacciata dal peso delle verità che si ritrova davanti. Akira, rappresentante del processo in tribunale, era un detenuto prima che Hesina lo 'salvasse' dalla galera. Ha accettato con la speranza di trovare se stesso e redimersi dai suoi errori passati, ma la ricerca del suo vero Io non è facile quanto avrebbe sperato. Lilian e Caiyan, i gemelli fratellastri di Hesina, sono stati adottati dal Re in persona quando la figlia aveva dieci anni, sono i suoi migliori amici e si fida ciecamente di loro, la loro opinione e i loro suggerimenti contano molto per lei. Sanjing, fratello di sangue di Hesina, è alla guide delle milizie militari di Yan, è una persona misteriosa, ama il suo lavoro e nonostante abbia qualche pregiudizio sulla sorella le è leale. E' forse il personaggio che mi è piaciuto di meno come caratterizzazione.
Questo libro ha tutti gli elementi che dovrebbe avere un libro che verrà ricordato nel tempo. La trama è un susseguirsi di colpi di scena, sin dall'inizio ti ritrovi attratto alle pagine come una calamita. Inizialmente si viene catapultati in questo nuovo mondo senza tante spiegazioni, mi sono sentita un po' spaesata e non capivo granché, ma dopo la confusione iniziale sono stata rapita in quest'ambientazione meravigliosa ispirata all'occidente.
L'elemento fantasy non è il fulcro della storia, ma è molto piacevole. Gli Indovini sono mal visti dalla popolazione, per questo devono vivere sotto copertura per tutta la vita. Essi Vedono possono vedere nel futuro e possono attingere all'ambiente circostante per manipolare aria, fuoco e terra. Non possono Vedere nel loro stesso futuro e quello delle altre persone è instabile, possono Vedere brevi lampi, e soprattutto solo una sulle cento possibilità. Non tutti hanno sia la Vista che la magia. La Vista esiste in maniera indipendente, ma il Riavvolgimento (la magia che consiste nel riavvolgere la linea del tempo, spostando il futuro nel presente) richiede per forza la Vista - solo 1 su 20 ha entrambe le capacità.
La narrazione è magnetica, ci ritroviamo nel pieno dell'azione in ogni capitolo. Spuntano fuori mille mila elementi che ti lasciano a bocca aperta, tra colpi di scena, tradimenti, complotti e misteri. In alcuni momenti ci ritroviamo davanti a delle scene crude, l'autrice non ci lascia niente all'immaginazione, ma grazie all'ironia data dai personaggi si riesce ad eliminare queste scene cruente dalla mente. Il punto chiave del libro è la politica del regno, tutto quanto è gestito dal Libro dei Precetti che decretano ogni cosa giusta e sbagliata da secoli ormai.
Non è un libro privo di difetti, ogni tanto ci sono paragrafi che trovo inutili e un po' noiosi, altre cose nella trama che mi han fatto un po' storcere il naso (come il fratello di Hesina che a 16 anni è a capo delle milizie, o che la Regina stessa debba dare conto agli altri per alcune cose che vuole fare), ma per le emozioni che mi ha fatto provare, per la voglia che avevo giorno dopo giorno di continuarne la lettura, io mi sento di dargli il massimo dei voti. E' stato tutto progettato nei minimi dettagli, siamo costantemente con il fiato sospeso.
Il finale è qualcosa di incredibile. Arrivati a 30 pagine dalla fine non ti aspetti più grandi colpi di scena, ti aspetti che tutto si risolva nel migliore dei modi.. e invece no! Si ribalta tutta la situazione e ti ritrovi sconcertato a bocca aperta. L'autrice ha annunciato che non ci sarà un seguito, o se ci sarà avrà tutti personaggi differenti, ma io spero cambi idea. Questo libro merita un secondo capitolo, e noi meritiamo di conoscere come finirà la storia di Hesina.

1/18/2021

1 Commenti

  1. Ciao! Sono booksalrood!
    Intanto bellissima recensione, scritta molto bene. Io ho un'opinione diversa del libro, ma è bello leggere punti di vista differenti e vedere le cose sotto una luce che magari non avevo considerato.
    Non so te, ma io in ogni caso sono curiosa dei lavori futuri della He, magari più articolati e maturi e che magari riceveranno più spazio (questo, per come si è sviluppato, mi ha dato l'impressione di essere stato pensato come una duologia o una trilogia e che poi non sia stato possibile pubblicarlo come tale). Penso possa regalarci delle vere chicche, soprattutto se magari va verso l'Adult.
    Volevo solo aggiungere che per quanto riguarda la regina che deve rendere conto ad altri delle sue azioni, penso sia dovuto al fatto che tutto il sistema creato dagli Undici si basa su un modello utopistico di buon governo dove l'operato del sovrano è controllato da dei Ministri che insieme a lui lo consigliano e pensano al popolo. È un concetto abbastanza diffuso nei governi orientali, come nella Corea medievale. Poi raramente funzionava. Penso possa anche essere associato parzialmente a una monarchia parlamentare in un certo senso.
    Per quanto riguarda il fratello sono d'accordo con te: può essere normale in una dinastia regnante ricevere un titolo importante in giovane età, ma essere di fatto generale e pure molto capace è un po' strano.

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